Come molti sapranno, da circa un anno un gruppo di universitari ha occupato uno stabile di proprietà dell’università di Palermo sito in via Archirafi. L’edificio (Ex Consorzio Agrario), per chi non lo sapesse, era abbandonato da più di vent’ anni e utilizzato semplicemente come magazzino (o peggio discarica) per le facoltà scientifiche a cui lo spazio è stato assegnato da qualche anno dalle istituzioni di Palazzo Steri. L’università di Palermo non ha, infatti, avuto a disposizione i fondi per rendere attivo, vissuto e funzionale lo stabile in questione: eppure milioni di euro sono stati spesi e sperperati in questi anni e gli edifici rivolti all’edilizia universitaria sono sempre meno!!!!
Vista la politica studentesca di cui ci siamo fatti protagonisti in questi anni di presenza del Collettivo Universitario Autonomo all’interno delle facoltà palermitane, politica rivolta sempre alla lotta e alla riappropriazione di diritti e reddito, abbiamo ritenuto molto più utile per i giovani di questa città riprenderci lo spazio di via Archirafi e provare a dargli un senso vero e rivoluzionario: renderlo un edificio davvero vissuto e a disposizione degli studenti e dei precari per rilanciare un messaggio di indisponibilità nei confronti di un’università che non ci garantisce ne una formazione ne, tantomeno, un lavoro; un’università in crisi in cui i costi di accesso e di permanenza sono in costante aumento e i servizi in diminuzione. Nessun diritto ci è garantito dalle istituzioni nonostante il nostro lavoro accademico sia costantemente messo a profitto da chi comanda “l’accademia” e l’economia e nonostante i sacrifici a cui siamo costretti per permetterci gli studi.
Paradigmatico è il caso degli affitti agli studenti: affitti che muovono economie cittadine in senso, ovviamente, speculativo; affitti in costante aumento nonostante crisi economica dilagante e sempre maggiori difficoltà per le famiglie e per i giovani a costruire un futuro.
La NOSTRA università, quella che vogliamo costruire dal basso dei nostri bisogni, parla il linguaggio dei diritti e della gratuità dei servizi, a partire proprio dal “diritto all’abitare”.
Da questa proposta politica nasce il PROGETTO DEL PRIMO STUDENTATO AUTOGESTITO nella città di Palermo. Ci abbiamo messo un anno circa per realizzare quei lavori basilari alla mera usufruibilità di uno stabile che è già stato attraversato nei mesi dalle più svariate attività di autofinanziamento e non solo.
Ora è il momento DELLO STUDENTATO (presto arriverà l’inaugurazione) e non soltanto perché la progressione dei lavori lo permette; LO SCORSO AUTUNNO LE PIAZZE SONO STATE GREMITE DI GIOVANI IN LOTTA CONTRO LA PRECARIETA’ESISTENZIALE CUI CI HANNO RELEGATO. Aprire un ragionamento su un nuovo welfare (sistemi di erogazione di reddito diretto e non – case, servizi, trasporti…) giovanile, costruito in maniera autorganizzata dal basso attraverso pratiche di riappropriazione è il logico sbocco di un movimento radicale e rappresenta una proposta politica riproducibile dentro e contro la crisi.
PER QUESTO VI INVITIAMO A SPOSARE QUESTO INNOVATIVO PROGETTO, CONTRIBUENDO SIA ALLA COSTRUZIONE MATERIALE DELLO SPAZIO ABITATIVO ( un gruppo di lavoro è quotidianamente impegnato dentro la struttura) SIA ALLA CRESCITA POLITICA DI QUESTO MOVIMENTO: CIO’ CHE CI INTERESSA E’ OVVIAMENTE APRIRE QUESTO SPAZIO ALLA CITTA’ METTENDOLO A DISPOSIZIONE DI CHI, COME NOI, VOGLIA PARTECIPARE DIRETTAMENTE E ATTIVAMENTE ALLA NOSTRA IDEA DI LOTTA E DI POLITICA STUDENTESCA OLTRECHE’ MISURARSI ENTRO LO SPAZIO E LE PRATICHE DELL’AUTOGESTIONE DI UNO SPAZIO “COLLETTIVO”.
L’enorme edificio che ospita l’Anomalia, luogo occupato da e per gli universitari e i giovani della città , è sito in via Archirafi, di fronte le facoltà scientifiche. Per offrire agli studenti di quest’ultime uno spazio dove poter studiare senza vincoli o restrizioni alcune al piano terra sorge un’ampia e luminosa sala studia dotata di connessione wi-fi accessibile gratuitamente. Inoltre è in questi stessi spazi che regolarmente si svolgono momenti ludici di vario genere tra mostre, proiezioni e aperitivi. Nello stesso piano troviamo inoltre una sala cinema, una vasta zona ricreativa, e anche una sala per assemblee e conferenze dove poter svolgere iniziative culturali e politiche di ogni genere!
Il primo piano ospita, invece, la attrezzatissima “Antifa fight club” la palestra popolare nella quale si tengono corsi di muay thai, applicazioni al combattimento da strada, muay boran e di avviamento al ju jitsu; un progetto, quello della palestra, portato avanti da studenti e precari, al fine di slegare dalla logiche del profitto la cultura sportiva e ricongiungerla a valori quali l’antifascismo e l’antirazzismo. Nello stesso piano sorgono gli spazi destinati a laboratori teatraali,musicali, di fotografia ecc..nei quali si lavora per la preparazione di iniziative da promuovere dentro e fuori lo spazio ma soprattutto utili a dare uno spazio fisico a chiunque voglia dedicarsi alla sua arte/attività senza restrizioni economiche/istituzionali.
Infine, al secondo, ed ultimo piano, vi è (o, più precisamente, vi sarà) lo studentato autogestito, consistente in un intero piano dotato di numerose stanze, singole e doppie, che ospiteranno una trentina di studenti universitari e precari; un’ampia zona comune con cucine e soggiorno, sala lettura, lavanderia,bagni e docce.
Per ultimo, però, non dobbiamo scordare l’enorme sala concerti, dislocata al seminterrato, nella quale si svolgono la maggior parte delle serate di autofinanziamento, utili alla realizzazione del progetto.
INVITIAMO QUINDI CHIUNQUE SIA INTERESSATO A SVOLGERE QUALSIVOGLIA ATTIVITA’, LABORATORIO, PROGETTO SOCIALE, A PRESENTARE LE SUE IDEE AGLI STUDENTI E ALLE STUDENTESSE SI ANOMALIA. LO SPAZIO E’ – IN QUESTO SENSO – A DISPOSIZIONE DI CHIUNQUE ABBIA VOGLIA DI CIMENTARSICI E RILANCIARE QUESTO NUOVO MODELLO DI SPAZIO METROPOLITANO.
Sulle attività autofinanziate
Il progetto dello Studentato Occupato Anomalia nasce con l’intento di garantire alla a giovani precari un nuovo welfare, di ribaltare quelle che sono le criticità e le lacune della gestione politica di beni e servizi pubblici. Con l’occupazione di uno stabile in disuso di proprietà dell’ateneo e con l’obbiettivo di farvi un funzionante studentato, il collettivo universitario autonomo si è proposto e si propone quotidianamente di porre una alternativa valida al caro-affitti della nostra città e lo smantellamento totale di una retorica del merito i cui parametri di valutazione disegnano uno studente costantemente inseguito e afflitto dai tempi accademici, da uno studio imposto dall’alto puramente nozionistico e acritico. I parametri valutativi per l’assegnazione delle borse di studio e dei posti letto negli studentati sono parametri esclusivi di tutta quella fetta di studenti precari che non riesce a tener quel ritmo imposto dall’università-azienda.
Lo Studentato Occupato Anomalia è a Palermo realtà unica nel suo genere perché retto dalla pratica dell’autogestione e dell’autofinanziamento. Tali pratiche sono traduzione nella vita quotidiana della autodeterminazione della propria esistenza nel mondo avvertita come necessità. Gli occupanti sono gli unici che provvedono a finanziare le molteplici attività che in essa si svolgono, ad acquistare tutto ciò che serve per la manutenzione, per apportare migliorie alla struttura fisica del posto, per garantirne il buon funzionamento. Le serate musicali, gli spettacoli teatrali, le cene sociali sono tutte forme di condivisione sociale, di interazione, di scambio che per Anomalia sono altresì forme di autofinanziamento, modi con cui ricavare i proventi che andranno a sostenere l’esistenza fisico-materiale del posto, lo svolgimento delle diverse attività ludico-estetiche e culturali di quelle realtà che in essa trovano modo e spazio di esistere ed esprimersi. Attività come la “palestra popolare” esistono con tutte le sue attrezzature e vivono grazie a un minimo contributo mensile di chi ne fa parte. Attrezzature, manutenzione e recupero di tutto lo stabile, ma anche attività politica e controinformazione: tutti aspetti del medesimo progetto di riappropriazione di diritti e reddito; tutti aspetti unicamente garantiti dalle attività autofinanziate.
La più completa autonomia a tutti i livelli significa appunto questo: politica autonoma da qualsiasi forma partito/sindacato sia in termini di contenuti e pratiche di lotta, sia nei termini della dipendenza economica (e quindi dal calcolo utilitarista).
Per questo finanziare Anomalia non significa soltanto (ma è già tanto) contribuire alla realizzazione del progetto “studentato” o permettere un migliore funzionamento delle attività in essa presenti; significa anche e soprattutto contribuire a cambiare il volto di una Palermo lasciata al degrado dalle istituzioni nonostante abbia fame di cambiamento sociale, economico e politico.
Per ulteriori info: facebook/groups “Anomalia studentato occupato”