Ultimo appuntamento del ciclo di seminari “Critica e soggettività,linee di rottura nella società della crisi”.
Negli ultimi tempi nei discorsi inerenti la crisi e le politiche di exit strategy si è riaffacciato uno spettro che in Italia era stato scacciato dal referendum abrogativo del 1987: le politiche energetiche sul nucleare.
La crisi dei debiti sovrani, il continuo aumento del prezzo del greggio, la mancanza di serie politiche sulle energie rinnovabili e “pulite” e le pressioni politiche della lobby del nucleare hanno risvegliato l’antico dibattito sull’utilità e la validità dell’energia nucleare.
I recenti fatti di fukushima hanno palesato,per l’ennesima volta i rischi che lo sfruttamento di tale energia comporta, oltre agli altissimi rischi per l’uomo e l’ecosistema è opportuno soffermarsi sui costi economici che tali politiche comportano, sulle chiare violazioni del patto intergenerazionale,ossia sulla montagna di debiti che si progetta di far pagare alle generazioni future.Abbiamo assistito alle dichiarazioni di Berlusconi al vertice Italo-Francese e notiamo come vi sia un tentativo da parte governativa di impedire il raggiungimento del quorum elettorale al referendum abrogativo del prossimo 12 giugno,attraverso una scarsa informazione mediatica sul referendum stesso.Al di la degli “Shock collettivi”che secondo Berlusconi rendono gli elettori incapaci di esprimere una preferenza al referendum, si valuteranno i vantaggi(qualora ve ne siano) e gli aspetti negativi dell’energia nucleare, interverrà Pierpaolo Corso ricercatore di Fisica presso l’università di Palermo.
Per info:
Collettivo Universitario Autonomo, Box 3 ,Lettere e Filosofia
Box 4 Autogestito Lettere e Filosofia